Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle

Grazie signor Turton per aver scritto un libro del genere, per averci tenuto con il fiato sospeso, per gli innumerevoli colpi di scena, per non averci fatto capire niente e per poi aver collegato tutto, per i personaggi carismatici e intraprendenti, per aver dimostrato che il male non è l'unica strada, che le persone cambiano e che a volte chi nasce tondo può morire quadrato, che il perdono è ammesso e che nella vita si può scegliere in che modo agire.Grazie signor Turton per Aiden Bishop, per Evelin Hardacastle, per Anna, per i personaggi che hanno una personalità nonostante ne assumano mille, per il caos creato nella mia testa ma anche per gli scleri e la suspance.Grazie per l'ambientazione, per Blackheath House , per il bosco e la tenuta, grazie per il medico della Peste e per tutto ciò che c'è dietro.Grazie per tutti gli intrighi e i pettegolezzi, per aver focalizzato la nostra attenzione su cose apparentemente inutili ma che poi si nono rivelate fondamentali per risolvere il caso.Grazie per il dottor Bell, per Jim Rashton (mio preferito), per Edward Dance (una delle personalità che più ho amato ma che ho anche odiato di più), per Donald Davies (avrei qualcosa da dire in merito), per Jonathan Derby non ti ringrazierei più di tanto, per il maggiordomo (poverino), per Lord Ravencourt (per la sua testa e il suo sangue freddo), e per Gregory Gold che stavolta ce l'ha fatta davvero.Soprattutto grazie per aver ideato tutto ciò, grazie per la sua testa e le sue idee che mi hanno tenuto compagnia e mi hanno insegnato tanto.